In passato, quando il software DAW era solo un sogno e il coinvolgimento del personal computer nella produzione musicale era limitato al sequencing MIDI, un deck a nastro multitraccia era un requisito fondamentale per qualsiasi studio di registrazione.
Nell'era analogica la saturazione e il rumore del nastro elettromagnetico erano visti come un vero fastidio e, inoltre, per cercare di minimizzarlo serviva impiegare componenti costosi e circuiti di riduzione del rumore.
Nel 1992 il produttore americano di tecnologia musicale Alesis ha finalmente contribuito ad offrire una registrazione multitraccia digitale veramente incontaminata e priva di rumore sia per i proprietari di studi domestici sia per i più grandi studi professionali grazie all'uscita del registratore a otto tracce ADAT (Alesis Digital Audio Tape).
Sebbene all'epoca fossero disponibili altri sistemi multitraccia digitali ( come quello di Sony), i costi di queste tecnologie risultavano proibitivi e fuori dalla portata di tutti tranne che per le strutture più grandi.
Non solo il deck ADAT stesso risultava più abbordabile per le tasche degli studi (con il costo di circa 4000$), ma anche le cassette S-VHS che vi venivano caricate comportavano un costo ridotto.
Da quel momento era quindi possibile collegare e sincronizzare più ADAT per un massimo di 128 tracce di registrazione e riproduzione, rendendola una piattaforma straordinariamente scalabile.
Dopo 30 anni la macchina ADAT è stata da tempo accantonata, in quanto, i Digital Audio Workstation (DAW) basati su Mac e PC hanno in gran parte consegnato sia il nastro analogico che quello digitale ai libri di storia dell'audio.
Tuttavia, la porta di connessione I/O ottica (e il cavo in fibra ottica associato) tramite cui le macchine ADAT trasmettevano i segnali avanti e indietro, ha confermato anche al giorno d'oggi la sua utilità nel trasmettere digitalmente fino a otto canali audio tra dispositivi compatibili.
L'interfaccia EVO16, ovviamente, è uno di questi dispositivi.
L'interfaccia ottica ADAT o Lightpipe (riprendendo la definizione della combinazione porta/cavo), è in realtà un adattamento dello standard di elettronica di consumo TOSLINK di Toshiba, vecchio di 40 anni, ma ancora ampiamente utilizzato nell'ambito delle configurazioni home cinema e di gaming per favorire l'invio di segnali audio digitali da lettori BluRay, console di gioco, set-top box e TV a ricevitori AV, soundbar e altri dispositivi.
La tecnologia è sorprendentemente intuitiva: un segnale audio analogico viene convertito in un flusso di bit digitali dal dispositivo di invio e, in seguito, quel flusso viene quindi ritrasmesso da un LED che lampeggia molto rapidamente a un ricevitore ottico integrato nel dispositivo di destinazione, dove, il segnale viene riconvertito in analogico per l'uscita attraverso un amplificatore.
Per realizzare la loro implementazione, Alesis ha semplicemente ridimensionato il formato da due (stereo) a otto canali a 24-bit/48kHz, con la successiva integrazione della tecnologia di suddivisione dei bit S/MUX di Sonorus, la quale, permette di aumentare la frequenza di campionamento a discapito di numero di canali: quattro canali a 96kHz o due canali a 192kHz.
Fondamentalmente, facilitando il tutto attraverso l'onnipresente porta TOSLINK quadrata, l'azienda giapponese ha reso ADAT un'aggiunta interessante a basso costo per qualsiasi produttore di dispositivi audio, rendendola una componente ancora oggi fondamentale.
EVO16 è dotato di due ingressi e due uscite ADAT, ciascuna delle quali in grado di inviare o ricevere fino a otto canali di audio unidirezionale su qualsiasi cavo TOSLINK.
Ciò consente di espandere notevolmente le opzioni di I/O con l'aggiunta di preamplificatori esterni e convertitori di uscita aggiuntivi.
Così, collegando la nuova EVO SP8 (o collegandone due), l'ASP800 o l'ASP880 (o qualsiasi altro preamplificatore microfonico dotato di ADAT) agli ingressi ADAT dell'EVO16, ad esempio, è possibile registrare fino a 24 canali contemporaneamente.
In egual maniera, collegando uno o due convertitori analogici multicanale alle uscite ADAT di EVO16 sarai in grado di sfruttare ben 24 canali fisici di uscita sul tuo mixer o console.
Uno degli enormi vantaggi di collegare il preamplificatore microfonico EVO SP8 a un EVO 16 in questo modo è la possibilità di liberare le sprigionare la potenza dello Smartgain e, nel caso volessi collegare due EVO SP8, potrai addirittura ricevere fino a 24 canali abilitati.
Per saperne di più su come funziona, dai un'occhiata al video sottostante:
Uno degli aspetti più apprezzati di ADAT è dato dalla semplicità tecnologica complessiva che permette di ottenere un processo privo, quasi totalmente, di eventuali errori di configurazione.
Tutto quello che devi fare è effettuare i collegamenti via cavo tra EVO16 e i tuoi dispositivi dotati di ADAT, specificandone uno che ricopra il ruolo di sorgente master clock nel pannello di controllo software di EVO16. Fatto ciò, i preamplificatori e i convertitori collegati si trasformano essenzialmente in estensioni completamente integrate del tuo sistema EVO16 con misurazione, livellamento e silenziamento di ogni canale di ingresso e uscita applicati direttamente sull'interfaccia stessa tramite la funzionalità Motion UI.
EVO16 include anche un ingresso word clock BNC per sincronizzare più clock supportando anche i segnali audio in S/PDIF nel caso dovessi utilizzare uno dei dispositivi audio professionali che utilizza ancora questo formato.
Quando otto ingressi e/o uscite non sono sufficienti, l'I/O aggiuntivo fornito dal quartetto di porte ADAT di EVO16 ti offre un enorme potenziale di espansione, sia che tu stia cercando di registrare con più microfoni sia che tu voglia produrre i tuoi progetti DAW a un banco analogico a 16 o 24 canali per ottenere un mixaggio dettagliato.
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Stefano Pozzo
Responsabile Marketing & Comunicazione